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6 lezioni dal top manager Davide Grasso (Nike, Converse, Maserati)

Tempo di lettura: 2 min

Davide Grasso ha lavorato per 12 anni in Nike, diventando CMO nel 2013, poi è stato CEO di Converse e dal 2019 è CEO di Maserati. Ieri ha rivelato alla rivista Adweek alcune lezioni che ha imparato durante la sua esperienza in queste aziende.


Perché è importante: I punti di vista “dall’interno” del mercato e dei brand ci aiutano a pesare meglio le opinioni di chi guarda queste dinamiche da fuori (esperti, giornalisti, consulenti, ecc.).


  1. I trend di una categoria possono influenzarne altre, anche distanti. Grasso aveva previsto l’evoluzione della categoria SUV in uno status symbol notando che vent’anni fa negli USA esistevano solo due o tre jeans da più di 100 dollari, oggi ce ne sono migliaia: se oggetti ordinari come i jeans possono evolversi in beni di lusso, può accadere anche per le automobili.
  2. I beni di lusso devono essere scarsi. “Vogliamo essere sicuri di vendere un’auto in meno rispetto a quanto richiesto dal mercato”, ha detto.
  3. I consumatori possono contrari al cambiamento, quindi hanno bisogno di diverse opzioni. Il mercato delle automobili è avviato verso l’elettrico, ma non tutte i clienti ci stanno andando alla stessa velocità. Per questo Maserati propone la Gran Turismo in due versioni, elettrica e a benzina.
  4. L’autenticità è nei dettagli. Si dice spesso “Devi essere autentico”. Grasso ci suggerisce come fare: curare i particolari. Come il rombo del motore Maserati, campionato e riprodotto all’interno e all’esterno dell’abitacolo nei modelli elettrici.
  5. Un brand può essere globale, ma i clienti sono sempre locali. Nike, Converse e Maserati sono marchi conosciuti in tutto il mondo, ma i motivi per cui vengono preferiti in Asia possono essere diversi da quelli in America o in Europa.
  6. I manager non sono onniscienti. Essere un buon capo significa sapere quando puoi aggiungere valore come leader e quando è meglio fare un passo indietro e ascoltare.

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