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Comprendere i millennial

Tempo di lettura: 2 min

Sabato ho tenuto un intervento di diciotto minuti dal titolo Conoscere sé stessi, inventando storie di fronte a quasi duecento persone, soprattutto insegnanti. Ho condiviso ciò che volevo dire, ho ringraziato e sono sceso dal palco per tornare a sedermi. Solo allora mi sono accorto che il pubblico stava continuando ad applaudire.


Perché è importante: Credo che questo piccolo episodio personale riveli qualcosa di come i millennial affrontano la vita.


Non me l’aspettavo, non ero pronto e quindi non sono rimasto sul palco. A un certo punto mi sono alzato dal mio posto in prima fila e ho accennato un ringraziamento, ma nel risedermi non mi sono accorto che la seduta basculante era tornata su e ho rischiato di ritrovarmi disteso per terra (per fortuna nessuno è sembrato accorgersene). Solo dopo ho scoperto che gli applausi sono durati trenta secondi. Trenta secondi di applausi a un palco vuoto.

Convegno “La scienza dice 4” organizzato da Biella Cresce e CNA Biella, auditorium di Città Studi Biella (Foto Michele Giorgio).

Ovviamente sono felicissimo e onorato per questa dimostrazione di stima. Per quanto sapessi che il mio intervento era di valore, non mi aspettavo nulla di tutto questo. È successo lo stesso molte altre volte, ad esempio con il podcast Brandroad: sapevo di aver fatto un buon lavoro, ma non mi aspettavo che entrasse nel 10% dei podcast più condivisi e più seguiti al mondo (dati Spotify Wrapped 2022).

Credo sia una caratteristica della mia generazione, i millennial, probabilmente la generazione più bistrattata degli ultimi cinquant’anni e che a volte viene paragonata alla silent generation della Grande depressione (del resto anche noi abbiamo avuto la nostra grande-qualcosa, la Grande recessione). In genere abbiamo studiato più dei Boomer e degli X, ma guadagniamo meno di loro e non abbiamo nemmeno lontanamente l’influenza culturale degli Z. Valiamo quanto gli altri, a volte di più, a volte di meno, ma il mondo ci ha dato poco e noi abbiamo imparato a non aspettarci nulla.

E niente, ogni tanto abbiamo proprio bisogno di un applauso.


Per approfondire: