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Dovremmo tutti scrivere in modo più semplice

Tempo di lettura: 3 min

Scrivere in modo più semplice aiuta a pensare più efficacemente. E pensare più efficacemente aiuta ad arrivare di più alle persone. La buona notizia? La scrittura si può allenare.


Perché è importante: Le persone scorrono i contenuti per sommi capi, senza leggere tutte le frasi. Per far passare un messaggio dobbiamo organizzarlo in maniera più semplice, breve e diretta.


Uno strumento preziosissimo per allenare la scrittura semplice è il libretto Smart Brevity, scritto da Jim VandeHei, Mike Allen e Roy Schwartz, ideatori di due rivoluzionari siti di notizie.

Nel 2007 hanno lanciato Politico, uno dei primi giornali di alto livello completamente online, vincitore di un premio Pulitzer nel 2012. Dopo qualche anno, guardando i dati di lettura degli articoli, si sono accorti che perfino i loro pezzi più condivisi e discussi venivano in realtà letti solo per poche righe. Così nel 2017 hanno fondato Axios, un sito che presenta le notizie nel modo più breve e organizzato possibile.

In poco tempo enti e aziende hanno iniziato a chiedere ad Axios di aiutarli ad applicare lo stesso modello alla loro organizzazione. Infine hanno raccolto i punti chiave del loro metodo, chiamato Smart Brevity, in un libro uscito alla fine del 2022.

Eccoli, ancora più in breve:

  • Il primo paragrafo deve dire tutto. Immagina di aver appena scritto un testo (un articolo, un post, un’email,…) e che un amico ti chieda qual è la cosa più importante. Se sei come la maggior parte delle persone la risposta che dai a voce è semplice, breve e diretta, ma nel tuo testo è sepolta nel terzo o quarto paragrafo. O addirittura non c’è. Ecco, non essere come la maggior parte delle persone: scrivi quella risposta subito, nel primo paragrafo.
  • Il secondo paragrafo deve dire perché è importante. In quasi tutti gli articoli di Axios il secondo paragrafo inizia con “Why it matters”, in neretto. È forse il loro tratto più caratteristico. Lo fanno perché le persone “sono troppo occupate non solo per capire cosa è importante, ma anche perché è importante. Sii il loro eroe: diglielo in maniera veloce, chiara e illuminante”.
  • Prosegui con titoletti ed elenchi puntati. Loro chiamano i titoletti axioms (ovvietà) e li usano per aiutare la lettura sommaria. I più usati, dopo “Why it matters”, sono: “By the numbers”, “The context”, “What’s happening”, “The other side”, “Reality check”, “The big picture”, “Between the lines”, “The backstory”, “Zoom in”, “Zoom out”, “What’s next” e “The bottom line”.
  • Termina con i riferimenti per approfondire. L’ultimo paragrafo è spesso aperto da “Go deeper” e contiene dei link per andare oltre.

Nelle ultime newsletter mi sono allenato a scrivere seguendo questi princìpi (in una prima stesura pedissequamente, poi in quella finale in maniera più fluida). La cosa che ho scoperto è che penso in maniera più diretta ed efficace, anche se i testi finali non assomigliano a un articolo di Axios.

È un allenamento che consiglio a tutti: per le comunicazioni all’interno dell’azienda, per le email, per i post, per i comunicati stampa… perfino per comunicare meglio un brand.


Per approfondire: