Il rebranding dell’agenzia MullenLowe potrebbe ridefinire i canoni di questo mestiere. Il team della MullenLowe U.S. ha creato una nuova visual identity fluida talmente forte da non avere bisogno di un vero e proprio logo.
Perché è importante: Da decenni diciamo che un brand non è un logo, MullenLowe ci ha dato una prova empirica di quanto sia vera questa frase: ora sappiamo che un brand può addirittura fare a meno di un logo.
Il precedente logo era stato creato nel 2015 dopo la fusione delle agenzie Mullen e Lowe: era un polpo con i guantoni da boxe. Da ieri hanno un logo fluido in grado di apparire sempre diverso e al tempo stesso sempre riconducibile all’agenzia.
La CEO Kristen Cavallo ha dichiarato: “La nostra mascotte ci ha offerto la metafora perfetta. Il polpo è sopravvissuto oltre 300 milioni di anni proprio grazie alla sua fluidità e capacità di adattamento”. E ancora: “Abbiamo un punto di vista privilegiato su come crescono i brand e abbiamo costruito la nostra identità e la nostra voce per riflettere questa convinzione”. Da qui l’idea di avere un’identità fluida, perfetta rappresentazione del momento storico di continuo cambiamento che viviamo.
Nella nuova visual identity ci sono centinaia di versioni diverse del logo, verticali e orizzontali, che si adattano al contesto e cambiano continuamente. Le versioni diventano poi migliaia perché ogni dipendente può creare una propria versione per i biglietti da visita, la firma delle email e altro ancora.
Il rebranding di MullenLowe ci sfida a ridefinire il modo in cui pensiamo al brand. Non una serie di elementi distintivi (nome, logo, payoff, ecc.), ma un miscuglio gestaltico di elementi interconnessi che nel loro insieme identificano e danno significato a un progetto.
Per approfondire:
- La pagina del sito MullenLowe che presenta il rebranding.
- Kyle O’Brien, MullenLowe Rebrands With a Reimagined Octopus and Fluid Personalization, Adweek, 5 giugno 2023.