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Pensare a lungo termine (una lezione dal Titanium Grand Prix)

Tempo di lettura: 2 min

Il premio più prestigioso dei Cannes Lions, il Titanium Grand Prix, è stato assegnato al piccolo stato di Tuvalu per il progetto «The First Digital Nation». Ecco cosa possiamo imparare. 


Perché è importante: La categoria Titanium è riservata a progetti rivoluzionari che, secondo alcuni dei massimi esperti del settore, sono in grado di creare nuovi standard di riferimento nei loro ambiti. 


Una quindicina d’anni fa un imprenditore di Tuvalu è andato su una delle isole dell’arcipelago per acquistare delle noci di cocco. Era abituato a frequentare quel luogo da giovane, ma non lo visitava da qualche anno. Scoprì che tre quarti del terreno era finito sotto il livello del mare. 

Gli esperti stimano che tutto il territorio di Tuvalu finirà sott’acqua prima della fine del secolo (nello scenario peggiore fra vent’anni) a causa dell’innalzamento dell’oceano dovuto al cambiamento climatico. 

Nel 2021 Simon Kofe, ministro degli Esteri di Tuvalu, aveva tenuto un discorso alla COP26 immerso fino alle ginocchia nel mare per chiedere al mondo di agire subito per salvare le isole su cui abitano da 3 mila anni, che nella cultura tuvaluense non sono solo una casa ma contengono il mana del proprio popolo. Eppure non era servito a cambiare le politiche delle grandi nazioni sull’uso dei combustibili fossili. 

Allora il Governo, insieme all’agenzia australiana The Monkeys, parte di Accenture Song, ha lavorato alla creazione di una copia digitale del territorio di Tuvalu sfruttando le tecnologie del metaverso e del cloud. L’anno scorso Kofe ha presentato il progetto alla Cop27 e in poco tempo ha raggiunto più di 2 miliardi di persone. 

Non si tratta solo di sensibilizzare ma, come racconta la CCO di The Monkeys Tara Ford, di «rispondere a una domanda che nessuno vorrebbe dover porre: Cosa succede a una nazione senza un territorio?». Ora la sfida è vedersi riconoscere la sovranità sul proprio territorio digitale, per sopravvivere come nazione dopo la scomparsa di quello fisico.

Questo straordinario progetto ci insegna a riscoprire una mentalità che negli ultimi quindici anni è stata sottovalutata: il pensiero a lungo termine. L’ubriacatura di big data ci ha resi miopi, ma ora perfino i più grandi esperti di data science stanno cercando di coniugare short- e long-term thinking.

Tuvalu si è mossa oggi per salvaguardare la propria identità fra venti, cinquanta, cento anni. E questo è un esempio che ogni progetto, ogni azienda, ogni brand può seguire: agire con il futuro in mente.


Per approfondire:

  • Per scoprire qualcosa in più su Tuvalu consiglio il photoreportage pubblicato dal New York Times nel 2011 realizzato da Amelia Holowaty Krales, che ha vissuto dieci mesi sulle isole tuvaluensi.